Palestina Calling

Il costante aggravarsi della situazione di emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza, le continue violazioni dei diritti dei palestinesi in Cisgiordania e l’allargamento del conflitto nell’area Mediorientale, rende necessaria una presa di posizione netta da parte della società civile e delle istituzioni del nostro territorio.

ARCI e Arci Ragazzi Valdera da oltre 30 anni lavorano a fianco della società civile palestinese perché si arrivi ad una pace giusta, che metta al centro i diritti di questo popolo. Negli anni abbiamo attraversato fasi diverse, dai momenti in cui il processo di pace tra Israele e Palestina sembrava poter divenire realtà, grazie anche alla forza che avevano allora i movimenti pacifisti israeliani e il riconoscimento dei partiti politici palestinesi, fino ad assistere ad un progressivo restringimento di questa possibilità: la creazione del muro di separazione in Cisgiordania da parte di Israele, l’aumento degli arresti indiscriminati, incluso quelli dei minori, la distruzione delle case e l’occupazione delle terre dei palestinesi, l’aumento degli insediamenti illegali da parte di coloni israeliani, la popolazione di Gaza chiusa in una prigione a cielo aperto e i Territori Palestinesi ridotti ad un sistema di Apartheid.

Tutto questo, mentre la comunità internazionale assisteva senza prendere una reale posizione e senza mettere in campo le misure previste dal diritto internazionale o dalla diplomazia, ha portato all’escalation a cui stiamo assistendo da oltre un anno. Come società civile e istituzioni che mettono al centro i diritti umani non possiamo restare in silenzio, la mobilitazione deve continuare con forme e modalità che coinvolgano sempre più l’opinione pubblica.

Nei conflitti sono sempre i civili a pagare il prezzo più alto, l’azione sproporzionata del governo e dell’esercito israeliano non può essere giustificata dal diritto alla propria difesa. A Gaza sono stati uccise ad oggi oltre 42.000 persone di cui 11.335 bambini e bambine: il numero più alto di morti mai registrato in nessun attacco militare precedente. A questi numeri si vanno a sommare le vittime in Libano, in Yemen e negli altri paesi colpiti da Israele. I governi e la comunità internazionale hanno gli strumenti per poter fermare questa carneficina, ovvero gli strumenti del diritto internazionale e della diplomazia: fermare subito l’invio di armi verso Israele, fermare l’impunità attraverso l’applicazione di sanzioni, creare forze di interposizione dedicate alla mediazione; sono solo alcuni esempi, ma prima di tutto è necessario procedere con il cessate il fuoco.

Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine a scendere in piazza il 3 novembre a Pontedera in occasione della manifestazione ‘Palestina Calling – Artist3 in Piazza’ e a partecipare al ciclo di iniziative che attraverseranno la città dal 2 al 23 novembre. Il programma, in aggiornamento, è disponibile di seguito.

‘Palestina Calling – Artist3 in Piazza’ – Domenica 3 Novembre

ARCI Valdera e Arciragazzi vi invitano alla manifestazione che si terrà domenica 3 novembre, dalle 16:00 alle 22:00, in Piazza Curtatone e Montanara, Pontedera. Sarà un momento di incontro, musica, arte e informazione, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla drammatica situazione del popolo palestinese e chiedere un cessate il fuoco immediato.

Programma della giornata:

  • Artist3 per la Palestina con esibizioni di: Silvia Rubes, Pop Palestine, Paola Bivona & Matteo Quiriconi, Bufera, Xayde, Danser, Madaus, Causa, Dome La Muerte & Mama Cri.
  • Musica, interventi e approfondimenti
  • Informazioni e letture dedicate
  • Animazione per bambinɜ a cura di Arciragazzi Valdera

Unitevi a noi per una giornata di solidarietà e mobilitazione, patrocinata dal Comune di Pontedera.

“Palestina con altri occhi” – Mostra collettiva d’illustrazione

Dal 21 ottobre al 3 novembre allestiremo la mostra collettiva di illustrazione “Palestina con altri occhi”, curata da Librimmaginari, nell’altrio del Comune di Pontedera. La mostra vuole raccontare la cultura della Palestina oltre agli stereotipi alimentati dai media europei e occidentali. Questa mostra si propone di invertire le narrazioni dominanti e di offrire un punto di vista diverso e indipendente, mettendo in luce i diritti negati e le strategie visive adottate dai palestinesi per rappresentare la loro condizione.

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